Le affiliazioni sono il prossimo logico passo per i media indipendenti e il fatto che numerosi creator di Steady, nonché importanti media come il Guardian, stanno sfruttando con successo il loro potere, ne è la prova. Perché i media online si stanno muovendo verso le affiliazioni?

La risposta è semplice: i media devono sopravvivere, e per fare questo hanno bisogno di guadagnare. Gli introiti pubblicitari sono stati a lungo la soluzione a questo problema, tuttavia, sta diventando sempre più difficile fare affidamento sulla pubblicità, sia online sia offline. Facebook e Google sono i giganti digitali che ottengono la maggior parte del denaro speso per la pubblicità online.

E ora? Fondamentalmente, ci sono solo tre possibili percorsi che i creator possono intraprendere:

Molte testate giornalistiche non vedono altra via d'uscita che svendere o chiudere. Negli Stati Uniti, 171 contee locali hanno assistito alla diffusione di “news desert”, comunità in cui non esistono più giornali o giornalismo locale.

Altre sono alla ricerca di soluzioni, ma molte hanno dovuto rinunciare ai loro modelli di business originali. Alcune delle più grandi media house non si concentrano più sull'editoria, ma hanno iniziato a investire in nuove aree di business dove possono guadagnare di più, come siti di e-commerce o bacheche di lavoro online. La piattaforma StepStone, ad esempio, è solo uno dei numerosi servizi web in cui Axel Springer SE ha investito. Sono questi i nuovi metodi di guadagno che cofinanziano il giornalismo.

La democrazia non può sopravvivere senza il giornalismo, né con i soli media cofinanziati. Abbiamo bisogno di media e creator indipendenti di cui le persone possano fidarsi e che non svendano.

Molti siti di notizie utilizzano metodi convenzionali, si aggrappano a modelli di business tradizionali e riescono ad avere successo grazie all'ottimizzazione dei motori di ricerca e ai metodi clickbait.

Il problema è che le entrate pubblicitarie dipendono da click, commenti e condivisioni. Il traffico è lo scopo principale, il che porta i creator a ricorrere a titoli e teaser che vendono i contenuti oltre la loro disponibilità, e i loro testi sono pieni di parole chiave per i motori di ricerca, invece di essere ben scritti. Per non parlare dell'abbondanza di video di gattini e neonati.

Questo fenomeno non si riscontra solo sui siti di notizie, ma interessa tutte le forme di media online. Sulle piattaforme video, ad esempio, i video suggeriti diventano sempre più estremi, trascinandoti in un vortice di visione senza fine. Una buona reputazione e una connessione duratura con il pubblico non possono essere sviluppate in questo modo, senza contare gli altri rischi della pubblicità.

Foto di Free-Photos da Pixabay

Se non sei soddisfatto delle prime due opzioni, dovrai trovare nuovi modi di finanziamento, con paywall, abbonamenti o affiliazioni. Le affiliazioni sono più personali rispetto agli abbonamenti, infatti il pubblico aderisce a una specifica pubblicazione perché desidera sostenerla. Affiliazione significa partecipazione, coinvolgimento e persino passione. È una dimostrazione di fiducia verso l'importanza delle pubblicazioni.

Per i creator, è logico chiedere sostegno alle loro comunità, perché sono queste che rendono possibili le pubblicazioni. Il pubblico sta imparando che i creator possono pagare i loro autori, designer, fotografi e altri colleghi soltanto se ottengono denaro per il loro lavoro.

Alcuni creator innovativi stanno già intraprendendo il percorso delle affiliazioni. Generalmente non si finanziano solo con la pubblicità, ma riescono comunque a sopravvivere e prosperare.

I creator di Steady sono podcaster, giornalisti e YouTuber autentici che costruiscono relazioni di fiducia con la loro comunità. Ciò in cui crediamo a Steady funziona davvero: le affiliazioni aiutano gli editori a guadagnare denaro, rimanere indipendenti e avere successo nel settore.